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L'Agorà di Segesta

Privilegiata dallo splendido panorama che la avvolge, L’Agorà di Segesta nasce nel 2002 imponendo, sin dal principio, la sua unicità come prolungamento indiscusso del meraviglioso paesaggio che la ospita: il Tempio e il Teatro esibiscono, in questo senso, tutta la loro arcaica bellezza, conferendo un fascino esclusivo alla location.

“Un assolato pomeriggio di Sicilia, un tempio greco sullo sfondo, nelle vicinanze agrumeti stordiscono i viandanti con il sentore delle prime zagare di maggio. Oltre il cancello d’ingresso di un giardino immenso, mi dirigo ancora inconsapevolmente verso l’entrata, una folata di vento più forte delle altre risveglia i miei sensi: un profumo, un suono, una combinazione di colori, un passo indietro verso un tempo lontano, di cui forse si è persa la memoria. Mi scuote così, inizialmente, l’odore di una flora ancora sconosciuta, eppure stranamente familiare, come il profumo infantile dell’alloro che mi accoglie dolcemente, misto, forse, chissà, a quello del timo, che punge e seduce. Echi di memoria, come nella sfera intima di un sogno, una lacrima densa di commozione lungo il mio viso, ed eccomi, all’improvviso, dentro L’Agorà di Segesta”

Diletta così un piccolo aneddoto, spesso più eloquente di qualsiasi spiegazione. Una giovane sposa racconta infatti di aver ceduto all’emozione quando, alla ricerca della location ideale per il proprio matrimonio, entrà all’Agorà di Segesta, rimanendone incantata.

Il locale dispone di una sala interna pronta ad ospitare fino a 400 coperti, mentre il giardino esterno si presta, soprattuto nella stagione estiva, ad aperitivi di benvenuto e richissimi buffet di dolci. Vale la pena menzionare il tetto imponente, oggi motivo di orgoglio, interamente rifinito a mano da noti artigiani del posto, che funge da cornice e ornamento alla struttura. Adiacente alla sala, con il proprio giardino, è stato creato recentemente un nuovo spazio di ritrovo: la deliziosa piscina, oggi punta di diamante dell’intera location, dispiega le sue forme romantiche e irregolari proprio di fronte allo splendore del Tempio di Segesta da una parte, e del Teatro Antico dall’altra.

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